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Paese | Italia |
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Produttore | Planeta |
Regione | Sicilia |
Formato | 0,75 LT |
Dati Tecnici | VIGNETI: Ulmo, Maroccoli. VARIETÀ: Chardonnay. TIPO DI SUOLO: ULMO terreno di tessitura media, da mediamente profondo a profondo con uno scheletro abbondante costituito da ciottoli, debolmente calcareo, e con frazioni di terreni scuri e vegetali. MAROCCOLI suolo ricco di scheletro, mediamente argilloso con abbondante frazione limosa. ALTIMETRIA: ULMO 250 metri. MAROCCOLI 415 metri s.l.m. RESA PER ETTARO: ULMO 65 q.li. MAROCCOLI 75 q.li SISTEMA DI ALLEVAMENTO: cordone speronato. DENSITÀ DI IMPIANTO: ULMO 4.500 piante per ettaro MAROCCOLI 5.000 piante per ettaro |
Gradazione | 14% |
Temperatura Servizio | 16° - 18° |
Vinificazione | VINIFICAZIONE: dopo diraspapigiatura, pressatura soffice e sedimentazione statica a bassa temperatura. Fermentazione sui 18°C in barriques; segue affinamento di 11 mesi con bâtonnage eseguito ogni 10 giorni. AFFINAMENTO: in barriques di rovere di Allier da 225 litri, 50% nuove e 50% di 2° e 3°passaggio |
Uvaggio | 100% Chardonnay |
Descrizione Azienda | Da cinque secoli, attraverso 17 generazioni, la nostra famiglia si impegna a percorrere le strade dell’evoluzione agricola in una terra complessa come la Sicilia, con un approccio sempre orientato all’apertura, all’innovazione. Laddove troppo spesso il mondo agricolo si è rinchiuso in vetusti schemi di consuetudini sociali e pratiche produttive, noi abbiamo piuttosto ereditato, di generazione in generazione, un istinto proteso a cambiare e a generare cambiamenti positivi intorno a noi, nella cultura e tra le persone. Nel corso del ‘900 è stato nonno Vito a dimostrare come, oltre la gestione statica della proprietà terriera, ci si dovesse muovere tutti verso nuove soluzioni e nuove prospettive: lui per primo, a Menfi, ha tentato la trasformazione della nostra piccola cantina familiare in una grande cantina sociale che in poco tempo, con la presidenza di Diego, si è poi trasformata in un patrimonio collettivo e in un modello di Sviluppo territoriale. Contemporaneamente presidente dell’Istituto regionale della vite e del vino, Diego ha contribuito da protagonista al rinascimento vinicolo della Sicilia, trasformandola in un grande laboratorio di sperimentazione, con consulenze illuminate come quelle di Giacomo Tachis, Carlo Corino, Giampaolo Fabris e Attilio Scienza. Nel frattempo noi siamo cresciuti. E attorno al forte dell’Ulmo, dove da cinque secoli coltiviamo le nostre terre più antiche, è scattata la scintilla per trasferire quest’esperienza e le nostre nuove idee nel progetto di una nuova azienda: qui, nel 1985, abbiamo piantato il primo vigneto. Due diverse generazioni – fratelli e sorelle, figli e nipoti – lavorano da quel giorno fianco a fianco, con la perfetta intesa che deriva non solo dall’armonia dei caratteri e dalla complementarietà delle competenze, ma soprattutto dall’unità della visione: l’amore per questa terra, il desiderio di proteggerla e la capacità di immaginare ogni giorno un nuovo modo per darle valore. |
Abbinamento | Arrosti di carne, Carni bianche, Risotto ai funghi |