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Paese | Italia |
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Produttore | Poderi Luigi Einaudi |
Regione | Piemonte |
Formato | 0,75 LT |
Dati Tecnici | Varietà: Nebbiolo Portainnesto: A20 A/S04 Densità: 5000-5200 viti/Ha Sistema di allevamento: Guyot Zona: Comune di Neive e Dogliani (Cuneo) Località: Bric Micca 310 m (Neive); San Giacomo e San Luigi 380 m. (Dogliani) Terreno: marnoso-calcareo-argilloso Esposizione: Est Area vitata: 5,20 Ha Anno di impianto: 2003 |
Gradazione | 12 |
Temperatura Servizio | 16°- 18° |
Vinificazione | Fermenta in vinificatori di acciaio e cemento con controllo della temperatura di fermentazione (28°C), svinatura dopo 8-10 giorni circa, travasi e malolattica completata con il mantenimento della temperatura. Trasferimento in contenitori di legno di rovere per l’invecchiamento e la completa maturazione, ed affinamento ulteriore in bottiglia. |
Uvaggio | Nebbiolo 100% |
Descrizione Azienda | La storia dei Poderi è una storia di famiglia. Si racconta che Luigi Einaudi non mancò mai una vendemmia, anche nei lunghi anni che trascorse a Roma, come governatore della Banca d’Italia, Ministro e Presidente. Dopo di lui, si occupò dell’azienda il secondogenito Roberto, nato proprio a Dogliani, nella Cascina di San Giacomo. Negli anni del Liceo, a Torino, entrò in contatto con importanti figure dell’epoca – Pavese, Bobbio, Mila – che segnarono profondamente la sua crescita. Ingegnere meccanico, avviò una promettente carriera nella siderurgia e fu tra i fondatori, con Agostino Rocca, del gruppo Techint. Ma il legame con Dogliani non si interruppe mai: dedicò alla sua amata terra impegno ed energia, fu sempre un riferimento per la famiglia e l’azienda, motore silenzioso del suo rinnovamento. Il nipote Matteo lo ricorda come un uomo eternamente ottimista, curioso e appassionato, fiducioso nell’uomo e nella sua capacità di realizzare ogni cosa. Alla fine degli anni 80 Paola, figlia di Roberto, lasciò Milano e la sua attività e si trasferì a Dogliani insieme a Giorgio Ruffo, compagno di una vita, per affiancare il padre nella gestione dei Poderi. Con tenacia, entusiasmo e importanti investimenti, rilanciò lo storico marchio, ottenne nuovi successi commerciali e migliorò la qualità dei propri vini, che con lei divennero estremamente eleganti, mantenendo la tipicità del territorio. Rafforzò le basi dell’Azienda e creò un ottimo gruppo di lavoro, ancora oggi il più grande patrimonio dei Poderi Luigi Einaudi. Amava la sua terra e la gente di paese ed ebbe un ruolo attivo nella Comunità di Dogliani. Secondo il figlio Matteo, Paola fu “colei che ha fatto più tesoro dei valori della famiglia, della campagna e della terra”. Oggi alla guida dei Poderi c’è Matteo Sardagna, figlio di Paola, educazione steineriana e laurea in architettura. I lunghi soggiorni nelle Langhe, le passeggiate da bambino tra le vigne, con il nonno Roberto, hanno sedimentato in lui l’amore verso la terra “fino a diventare un’ossessione, un vero e proprio radicamento sentimentale”. Appassionato di storia dell’arte, soprattutto moderna e contemporanea, Matteo ha assorbito i valori, le passioni e le tradizioni di famiglia: un’eredità importante che si è impegnato a valorizzare, cogliendo le sfide della globalizzazione e trasformando i Poderi Luigi Einaudi in un brand riconosciuto nel mondo. |
Abbinamento | Antipasti salumi-formaggi, Arrosti di carne, Fiorentina, Formaggi media stagionatura, Formaggi stagionati, Pollame nobile |